Proponiamo la seconda parte dell’appuntamento conclusivo con le signore del Jazz, dedicata alle più significative tra i giovani talenti femminili che stanno conquistando la scena contemporanea.
Esperanza Spalding, cantante e contrabbassista nata nel 1984 e cresciuta a Portland nell’ Oregon, a cinque anni suona già il violino, a 16 anni si diploma in musica. Studia poi al Berklee College di Boston, dove a soli 20 diventa insegnante di contrabbasso, la più giovane della storia. Voce, tecnica, talento compositivo, qualità che ne fanno una delle personalità chiave della nuova generazione del jazz. Molti musicisti famosi l’hanno voluta al loro fianco, a partire da Pat Metheny, Joe Lovano e Stanley Clarke. Ha debuttato nel 2006, pubblicando il disco Junjo. Due anni dopo, esce il disco Esperanza. Nel 2010 è la volta del suo terzo disco, Chamber Music Society, che le permette di vincere, nel febbraio 2011, un Grammy Award come miglior artista esordiente. Nel 2012 pubblica l’album Radio Music Society che vincerà il Grammy Award for Best Jazz Vocal Album 2013. Ascoltiamo della Spalding i brani: Cuerpo y Alma [Body & Soul] (dall’album Esperanza); Winter Sun (dal disco Chamber Music Society); lo standard On The Sunny Side Of The Street eseguito dal vivo alla Casa Bianca nel 2016, alla presenza del presidente Obama.
Cécile McLorin Salvant (1989) inizia a cantare da bambina: a soli 8 anni, prende lezioni di canto orientandosi verso la musica classica. Studia quindi al Darius Milhaud Conservatory , dove nel 2007 comincia ad interessarsi al jazz. I suoi riferimenti sono le grandi cantanti della storia del Jazz, soprattutto Sarah Vaughan. Vince nel 2010 il primo premio alla prestigiosa Thelonious Monk International Jazz Competition e nello stesso anno pubblica il suo primo disco Cécil. Compone musica e testi che canta anche in francese, sua lingua madre, oltre che in spagnolo. Descrive la sua musica come jazz, blues, con elementi di folk. Nel 2013 ha pubblicato il suo secondo album WomanChild (St. Louis Gal; I Didn’t Know What Time It Was) che è stato nominato per un Grammy Award 2014 nella categoria Best Vocal Jazz Album. Le canzoni scelte per WomanChild includono composizioni originali, così come composizioni che risalgono al XIX secolo e progrediscono nel XXI. Salvant ha scelto le canzoni per questo album sulla base di brani che sentiva avessero un legame personale con la sua vita. Nel 2015 pubblica il suo secondo album, intitolato For One to Love (What’s the Matter Now?; Underling), che contiene cinque brani originali e standard jazz. Nel 2016 l’album ha vinto un Grammy per il miglior album di jazz vocale. Due anni dopo, il suo terzo album, Dreams and Daggers (Devil May Care), registrato come i precedenti per l’etichetta Mack Avenue, vince un Grammy nella stessa categoria del precedente.
Kandace Springs è nata a Nashville, Tennessee, Stati Uniti, nel 1989. All’età di dieci anni comincia a studiare pianoforte. Cresce ascoltando jazz e cantanti soul come Nina Simone. All’età di 15 anni, la giovane Springs registra una demo con suo padre, che consegna il risultato ai produttori Evan Rogers e Carl Sturken (che lavorano con artisti del calibro di Stephanie Mills, Christina Aguilera, Rihanna) che le procurano un’audizione con Don Was, presidente della storica etichetta jazz Blue Note. Springs debutta nel settembre 2014 – due mesi dopo che l’ammiratore Prince l’ha portata a Minneapolis per esibirsi al Paisley Park – con un EP omonimo creato con artisti del calibro di Rogers, Sturken e Pop & Oak. Il raffinato mix di R&B, jazz e pop di Kandace Springs si impone definitivamente sulla scena musicale statunitense ed internazionale con la pubblicazione degli album Soul Eyes ( (2016), Indigo (2018) e The Women Who Raised Me (2020). Recentemente si è esibita sul palcoscenico del locale jazz milanese Blue Note. Della cantante pianista di Nashville proponiamo l’ascolto di: Pearls, Unsophisticated e di Soul Eyes eseguita in concerto al Blue Note di Milano.
Jazzmeia Horn (nata nel 1991) è una cantante e compositrice jazz americana di origini africane. Ha frequentato la New School for Jazz and Contemporary Music. Nel corso del periodo di studio forma a New York un trio con Javier Santiago, Nadav Lachishe e Cory Cox. Nel 2014, effettua tournée internazionali in Inghilterra, Francia, Russia, Sud Africa e Austria. Vince il Thelonious Monk Institute International Jazz Competition nel 2015. Il repertorio di Horn include standard jazz e cover di brani di altri generi che propone nel suo primo album A social call (Tight, Lift Every Voice and Sing / Moanin’) uscito nel 2017 e con cui riceve una nomination al Grammy Award nel 2018. Il suo album successivo, Love & Liberation (Free Your Mind) , ha fatto guadagnare a Horn la sua seconda nomination ai Grammy nel 2020 come miglior album vocale jazz.
Segnaliamo, infine, la giovanissima cantante e trombettista spagnola Andrea Motis (Barcellona, 9 maggio 1995), che evoca, per il suono della sua tromba e anche per una certa fragilità espressiva come cantante, il grande Chet Baker. Studia la tromba e poi al sassofono a 7 anni nella scuola di musica comunale di Sant Andreu, un sobborgo di Barcellona. Nel 2007 a 12 anni inizia a collaborare con la Sant Andreu Jazz Band, guidata dal musicista Joan Chamorro (Lullaby of birland in concerto con Joan Chamorro quintet). Nel 2010 a 15 anni registra il suo primo album intitolato Joan Chamorro presenta Andrea Motis (Dream a Little Dream of Me). Si esibisce al festival jazz di Barcellona nel 2012 al fianco di Quincy Jones. Nel 2017 pubblica per l’importante casa discografica Impulse! l’album Emotional Dance (An Emotional Dance; I Remember You).
Le altre signore del Jazz:
Bessie Smith
Billie Holiday
Ella Fitzgerald
Sarah Vaughan
Nina Simone
Dee Dee Bridgewater, Cassandra Wilson, Diana Jean Krall, Rachelle Farrel