Proponiamo, per l’ultimo appuntamento con le signore del Jazz, una serie di brani eseguiti da alcune delle voci e delle personalità artistiche più significative del periodo 1980 – 2020. Questa è la prima di due puntate dedicate alle grandi interpreti degli ultimi quarant’anni

Dee Dee in concerto in Francia nel 1990 (Foto: Roland Godefroy)
Iniziamo la nostra rassegna con Dee Dee Bridgewater, nome d’arte di Denise Eileen Garrett. Cantante statunitense, nata nel 1950 è considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del jazz. Ha iniziato la sua carriera negli anni ’70 con l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, per poi esibirsi al fianco di musicisti del calibro di Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach e Sonny Rollins (dal primo disco Afro Blue (1974), segnaliamo People Make The World Go Round). I primi importanti riconoscimenti da parte del pubblico li ottiene agli inizi degli Anni Ottanta, dopo essersi trasferita in Francia. Il suo repertorio spazia dai classici del jazz al blues, dal soul al pop. É stata premiata tre volte con il Grammy Award: due volte per l’acclamatissimo tributo a Ella Fitzgerald (Dear Ella da cui proponiamo i brani Mack The Knife e If You Can’t Sing It You’ll Have To Swing It (Mr Paganini)) e nel 2011 per l’album dedicato a Billie Holiday (To Billie With Love From Dee Dee da cui proponiamo il brano All Of Me). Una delle sue canzoni più famose è Till The Next Somewhere (Precious Thing) (1989), cantata assieme a Ray Charles. Con questa canzone Dee Dee e Ray si presentarono al Festival di Sanremo di quell’anno in qualità di super-ospiti e la sua notorietà presso il grande pubblico italiano ebbe inizio da quel momento.

Cassandra Wilson (Foto di Andrew Lepley/Redferns)
Cassandra Wilson nasce a Jackson, Mississippi, Stati Uniti, nel 1955. É una delle personalità più interessanti della musica afroamericana contemporanea. Il suo stile affonda le radici nel blues della terra natia, le rive del Mississipi, e nel jazz, ma si lascia influenzare anche dal gospel, dal sound africano e brasiliano, dal pop e dall’R&B. Ha iniziato la sua carriera musicale agli inizi degli anni ’80 come cantante in diversi gruppi jazz, tra cui quello di Dave Holland e Abbey Lincoln. Dalla metà degli ’80 comincia a esibirsi e a registrare dischi come solista (dall’album Blue Skies (1988) ascoltiamo My One & Only Love). Con un timbro di voce cavernoso che s’avvicina spesso a quello di Sarah Vaughan, Bessie Smith, Betty Carter e Abbey Lincoln, è capace di interpretare ogni tipologia di canzone in maniera toccante e personale. Cassandra Wilson non è confinabile in un solo stile o universo sonoro. Nei primi anni ’90, con la firma per la storica Blue Note, il repertorio diventa più orientato verso il blues, e comprende estratti dal repertorio pop (dall’album Blue Light ‘Til Dawn (1993), Come on in my Kitchen) . In questa direzione pubblica New moon daughter (Last Train To Clarksville), il tributo a Miles Davis Travelling Miles (Time After Time) e Belly of the sun (Waters Of March). Proponiamo infine dal disco Glamoured (2003) il brano di Sting Fragile.

Diana Krall in concerto. (Foto di Marlin Levison/Star Tribune via Getty Images)
Diana Jean Krall è una cantante e pianista canadese nata nel 1964 a Nanaimo nella Columbia Britannica. È una delle cantati jazz più apprezzate e conosciute al mondo, ha venduto oltre 6 milioni di dischi negli USA e oltre 15 in tutto il mondo. Cresciuta in una famiglia di musicisti, Diana comincia prestissimo a suonare il piano per poi studiare al prestigioso Berklee College of Music di Boston. La sua carriera inizia con la pubblicazione del primo album Stepping Out (On the Sunny Side of the Street) nel 1993. Il suo terzo disco All of you (dedicato al Nat King Cole Trio), uscito nel 1996, rimane per 70 settimane nella classifica Billboard dei dischi jazz e riceve una nomination ai Grammy (da questo disco ascoltiamo If I Had You e Baby Baby All The Time). Nel 1999 esce When I Look in Your Eyes (Let’s Fall In Love) che le fa vincere un Grammy Award, cosi come l’album Live in Paris (‘S Wonderful) pubblicato nel 2002. Nel 2003 Diana si sposa con il cantautore inglese Elvis Costello. Nel 2004 esce un nuovo disco, The Girl in the Other Room (da cui proponiamo il brano di Tom Waits Temptation), che realizza in collaborazione con il marito, con il quale scrive sei delle dodici canzoni dell’album. Dal 1993 ad oggi realizza complessivamente 18 album e collabora con tantissimi musicisti e cantanti tra cui ricordiamo: Rosemary Clooney (Boy From Ipanema), Tony Bennet (Love Is Here To Stay), Celine Dion, Natalie Cole, Barbara Streisand, Ray Charles (You don’t know me), Charlie Haden, The Chieftains, Toots Thielemans.
Rachelle Ferrel inizia a cantare da bambina, a soli sei anni, e nel tempo sviluppa una voce dalle caratteristiche di timbro ed estensione (oltre alle sei ottave!) straordinarie:
La sua, più che una voce è uno strumento musicale, con una estensione stratosferica, che usa sfrontatamente raggiungendo ripetuti sovracuti durante brani ed improvvisazioni “scat”, esibendo una sorprendente duttilità e padronanza tecnica. (Dal blog femalejazzsingers)

Rachelle si esibisce ai Miami Gardens, Florida (Foto di Larry Marano/Getty Images per Jazz In The Gardens)
Nata nel 1961 a Berwyn nello stato dell’Illinois, studia in giovane età il violino e il pianoforte, quindi frequenta il Berklee College of Music di Boston dove si specializza in arrangiamento e composizione. Negli anni ’80 ed i primi ’90 collabora con grandi nomi del jazz, tra cui: Dizzy Gillespie, Quincy Jones, George Benson e George Duke. Nel 1990 pubblica l’album Somethin’ else (You Don’t Know What Love Is; Inchworm) nel quale reinterpreta diversi classici del jazz, accanto a musicisti come Wayne Shorter, Michel Petrucciani, Stanley Clarke, Pete Levin. Nel 1992 esce il suo disco Rachelle Ferrel (It Only Took A Minute ; Peace On Earth) nel quale la cantante si avvicina maggiormente a modalità musicali e sonore del Soul e del Funk. L’album Individuality (Can I be me?) esce nel 2000, dopo otto anni in cui la Ferrell è restata lontana dalla scena discografica (Sista; Satisfied; I Can Explain), periodo durante il quale la cantante ha spiegato di aver dovuto combattere per la sua libertà creativa, in un mondo discografico dove questa è spesso sacrificata al volere della produzione che punta al business. Proponiamo infine due brani dal vivo della Ferrel (Autumn Leaves 1989; Black Bird 2012) in cui si possono apprezzare le eccezionali doti tecniche e vocali che la rendono unica.
Immagine di copertina: Dee Dee Bridgewater si esibisce al SFJAZZ di San Francisco nel 2017 (Foto: SFJAZZ)
Le altre signore del Jazz:
Bessie Smith
Billie Holiday
Ella Fitzgerald
Sarah Vaughan
Nina Simone