In questa puntata sul blues la protagonista è l’armonica a bocca, uno degli strumenti più utilizzati in questo genere di musica.

Oltre alla chitarra, lo strumento musicale che caratterizza maggiormente il suono del Blues è infatti l’armonica a bocca. L’utilizzo dell’armonica iniziò a diffondersi nella metà degli anni ’20 e andò a sostituire l’uso del flauto di Pan nelle esibizioni dei bluesmen degli albori. Nelle incisioni discografiche Blues, l’armonica è già presente all’inizio degli anni ’30, sia come strumento solista che come strumento d’accompagnamento alla chitarra e al canto. L’armonica utilizzata nel Blues è quella “diatonica”, accordata per suonare le note naturali, senza diesis e bemolli.

Il modello più diffuso a 10 fori è progettato per poter realizzare un accordo di tonica ogniqualvolta si soffi in più fori contemporaneamente: le 10 note “soffiate” sono in sequenza do-mi-sol-do-mi-sol-do-mi-sol-do (in tonalità di do maggiore, come esempio). Le note aspirate, invece, sono disposte in modo da poter realizzare un accordo di “settima di dominante” (V grado della tonalità) se si aspira dai primi cinque fori. Sequenza aspirata: re-sol-si-re-fa-la-si-re-fa-la. Questa disposizione di note favorisce l’esecuzione dei due accordi citati, ma rende più complessa l’esecuzione di melodie. (da Wikipedia)

L’armonica è uno degli strumenti solisti del blues più espressivi; “il suo suono può variare da un lamento funereo a un brontolio gutturale, fino al suono di un sax pulito come un fischio oppure sporco e distorto“. (da Blues&Blues)

Molti bluesmen, soprattutto nella prima metà del novecento e in maniera particolare nel periodo del Delta Blues, si esibivano in autonomia cantando , suonando la chitarra d’accompagnamento e facendo spesso a metà del brano un “solo” di armonica. Con lo sviluppo del genere e la costituzione di vere e proprie band, si è sviluppata la figura dell’armonicista, diventata fondamentale nella produzione musicale Blues dagli anni ’50 in poi.

Williamson IUna dei primi grandi armonicisti della storia del Blues è stato John Lee Williamson conosciuto come Sonny Boy Williamson I (Jackson, 30 marzo 1914 – Chicago, 1º giugno 1948). Attivo dagli anni ‘30 nel sud degli States e quindi nelle città del Midwest, tra cui Chicago dove si stabilì. Nel 1937 registrò il primo disco Good Morning, School Girl, un successo immediato tra il pubblico afro-americano, che identificò in Sonny Boy l’armonicista Blues per eccellenza.

Il 1º giugno 1948 Williamson venne ucciso durante una rapina a Chicago, mentre stava rincasando dalla sua ultima esibizione dal vivo.

Ascoltiamo la sua Good Morning Little SchoolGirl, nella registrazione del 1937.

Saunders Terrell in arte Sonny Terry (Greensboro, 24 ottobre 1911 – Mineola, 11 marzo 1986), cieco dall’età di Terry18 anni, decise di intraprendere la carriera musicale come cantante e armonicista, avendo imparato a suonare l’armonica in tenera età dal padre. Dopo le prime esperienze come artista di strada, conobbe il chitarrista Blind Boy Fuller con cui registrò i primi brani per l’etichetta discografica Vocalion nel 1937. Dopo la morte precoce di Fuller nel 1941, Terry costituì un duo con il chitarrista Brownie McGhee con cui lavorò fino agli anni ’80.

Proponiamo l’ascolto di Long Way From Home registrata in un filmato girato nel 1973 ad un concerto in Svizzera durante una tournée europea ddi Sonny con l’inseparabile McGhee.

Little Walter pseudonimo di Marion Walter Jacobs (Marksville, 1 maggio 1930 – Chicago, 15 febbraio 1968), si avvicina al Blues da giovanissimo e nel 1945, arrivato a Chicago dalla Lousiana dov’era nato, cominciò a esibirsi come chitarrista, ma la sua passione più vera era l’armonica. Impara rapidamente la tecnica dell’armonica e suona con il chitarrista Floyd Jones. Utilizza, tra i primi, un sistema di amplificazione per l’armonica per equilibrare il suono della chitarra elettrica, mettendo a punto un nuovo modo di suonare che gli consente di scoprire nuovi effetti e timbri sonori.

Lo ascoltiamo in una registrazione di My babe un vero e proprio classico del Blues.

Williamson IIAleck Miller (Glendora, 5 dicembre 1897 o 1912 – Helena, 24 maggio 1965) si diede lo pseudonimo di Sonny Boy Williamson II, cercando di sfruttare  la notorietà di cui già godeva un altro armonicista John Lee Williamson, conosciuto appunto come Sonny Boy Williamson. Miller lavora nei campi di cotone del Mississipi fino agli anni ’30 quando cominciò a dedicarsi totalmente al Blues viaggiando attraverso lo stato e l’Arkansas. In questo periodo sviluppa una tecnica e uno stile del tutto personali. La prima registrazione di SBW II fu realizzata nel 1951 per la Trumpet Records di Jackson (Mississippi), con cui firma un contratto. Una serie di vicende economiche che portano la Trumpet Records alla bancarotta fanno arrivare Sonny Boy alla Chess Records con cui registra più di 70 pezzi dal 1955 al 1964, periodo del suo maggior successo.

Ascoltiamo di Aleck Miller/Sonny Boy Williamson il brano Nine below zero eseguito dal vivo.

CottonJames Cotton (Tunica, 1º luglio 1935 – Austin, 16 marzo 2017) impara molto giovane a suonare l’armonica da Sonny Boy Williamson II. Suona con il suo maestro in alcune tournée nel sud degli States. Si trasferisce nel ’54 ed è così bravo che Muddy Waters lo vuole nel suo gruppo con cui suonerà per 11 anni. Nel 1966 forma una propria band con cui partecipa a decine di festival Blues in diverse città degli Stati Uniti. Vince i Grammy Awards (gli Oscar della Musica) per quanto riguarda il blues, come musicista e compositore.

Ascoltiamo un virtuosissimo pezzo suonato da Cotton, supportato dall’accompagnamento di un’efficace band con pianoforte Blues In My Sleep.

 Buon ascolto.

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Nella foto in evidenza: Particolare della copertina dell’LP Boss Blues Harmonica (Chess Records, 1972)