Il Blues è una delle forme musicali sviluppatesi a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX nell’ambito delle comunità afroamericane degli Stati Uniti.
L’origine del Blues non è definita in maniera precisa, ma studiosi e musicologi sono concordi nel far risaslire il genere “ai canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degli Stati Uniti d’America (la cosiddetta Cotton Belt). La struttura antifonale (di chiamata e risposta) e l’uso delle blue note (un intervallo di quinta diminuita che l’armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo di musica stonata) apparentano il blues alle forme musicali dell’Africa occidentale” (da Wikipedia)
Agli inizi del 1900 si utilizzava il termine Blues, la cui origine è molto probabilmente derivata dall’espressione “to have the blue devil” utilizzata fin dal XVI secolo, per indicare uno stato mentale incline alla malinconia. Ed essendo la malinconia una componente molto importante, per non dire centrale del Blues, è molto probabile che qualcuno abbia adottato questo termine per descrivere quelle sonorità che fino a quel momento non avevano un etichetta di genere.
La prima registrazione Blues di cui si abbia traccia è il disco Crazy Blues, realizzato da Maime Smith e pubblicato dalla OKeh Records nell’agosto del 1920.
Un’ altro brano molto interessante è Prove It On Me Blues registrata da un’altra grande interprete blues delle origini, Gertrude ‘Ma’ Rainey nel 1928.
La terza proposta d’ascolto riguarda un classico dei primi decenni del secolo scorso, St. Luis Blues interpretato dal suo autore William Christopher Handy in un filmato del 1949 realizzato per la trasmissione televisiva Ed Sullivan Show.
Buon ascolto
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