L’Associazione Amici della Biblioteca propone per sabato 11 giugno una giornata nei luoghi che furono teatro dell’evento più importante del Risorgimento italiano.
Si comincerà dai due paesi-simbolo delle vicende risorgimentali: San Martino della Battaglia e Solferino. Il queste due cittadine si svolse infatti il 24 giugno 1859 la battaglia che pose fine alle attività belliche della Seconda guerra di Indipendenza (raccontata qui da Alessandro Barbero)
Per saperne di più sulla battaglia di Solferino e San Martino

Carlo Bossoli, La battaglia di Solferino
Lo scontro sulle alture a sud del lago di Garda fu quasi casuale, senza un piano ben determinato: l’esercito austriaco aveva infatti passato il Mincio e ripiegava verso est per assediare il quadrilatero Peschiera-Mantova-Legnago-Verona, quando intervenne Francesco Giuseppe che annullò l’ordine di ritiro, rimuovendo il capo dell’armata austriaca Gyulai, già sfiduciato dai suoi generali. L’esercito sabaudo e quello francese si trovarono quindi a diretto contatto con gli austro-ungarici in maniera inaspettata.

Luigi Norfini, Battaglia di San Martino: la presa della Cascina di Controcania
Pur essendosi trattato, alla luce della più recente storiografia, di un unico scontro, la narrazione risorgimentale si concentra con particolare enfasi sul fronte di San Martino, dove i militi sardi combatterono con grande coraggio, spronati da un vigoroso e coinvolgente Vittorio Emanuele. In realtà, benché il contributo dei Piemontesi sia stato determinante e giustamente celebrato, fu evidente la superiorità dell’esercito francese, avvantaggiato da una più solida ed efficace catena di comando.

Laura Solera Mantegazza
La battaglia di Solferino e San Martino, conclusasi con la cacciata degli austriaci dalla Lombardia, assunse uno straordinario significato simbolico: anche se l’obiettivo iniziale di comprendere anche il Veneto non fu raggiunto, questo episodio contribuì in maniera significativa a formare nell’opinione pubblica l’idea di una Patria unica e indivisibile, da difendere a tutti i costi. A riprova di ciò, basti ricordare che, dopo la battaglia di San Martino, Laura Solera Mantegazza, patriota, benefattrice e difenditrice dei diritti delle donne, lanciò un proclama alle donne italiane:
Care amiche, gli uomini che abbiamo mandato a combattere contro gli austriaci (i nostri mariti, figli, fidanzati) hanno bisogno di armi. Se noi, perché siamo donne, non possiamo impugnarle e combattere al loro fianco, almeno compriamole per offrirle all’esercito. Facciamolo a costo di essere disapprovate dai familiari, di intaccare il patrimonio, di impoverire la nostra casa. Perché l’Italia è la casa di tutti e la sua unità è più importante dei nostri interessi. […] E facciamolo perché gli uomini la smettano di relegarci in cucina, casalinghe e modeste, e capiscano che possiamo essere loro compagne.
Il nome di Solferino e San Martino, oltre che per la battaglia, rimarrà nella storia perché fu l’ultima volta che furono direttamente coinvolti nei combattimenti tre Capi di Stato, in un raggio di pochi chilometri: Francesco Giuseppe, Napoleone III e Vittorio Emanuele II. La battaglia diede inoltre un significativo impulso alla nascita della Croce Rossa.
Nella seconda parte della giornata ci si trasferirà a Lazise, splendida cittadina affacciata sul lago di Garda e ricca di bellezze paesaggistiche e architettoniche.
Scopri cosa puoi vedere a Lazise

Il castello scaligero. Fonte: de.wikipedia con licenza CC-BY-SA 3.0
Durante la visita libera si potranno ammirare fin da subito le mura che circondano il centro storico e che ne ricordano l’origine medievale: nel 983 la comunità di Lazise chiese infatti all’imperatore del Sacro Romano Impero, Ottone II, la possibilità di fortificare il castrum. Gli abitanti di Lazise ottennero ampie autonomie amministrative e poterono disciplinare liberamente pesca e commercio. Questa eccezionale concessione fa sì che Lazise possa essere considerata il primo comune libero d’Italia. Le sue origini di città fortificata vengono ricordate anche dalle tre porte d’ingresso: porta Superiore, oggi chiamata porta San Zeno, porta Lion (così chiamata perché recava lo stemma della Serenissima di Venezia) e porta Nuova, oggi chiamata porta Consignorio. Completa le mura il Castello Scaligero, l’edificio più imponente di Lazise, così chiamato perché acquisito in età medievale dalla potente famiglia veronese dei Della Scala. Il castello è di proprietà privata e può essere visitato solo dall’esterno.

Il porticciolo con San Nicolò e la Dogana
A poche centinaia di metri dal castello è possibile passeggiare lungo il porticciolo, dove si trova edificio della Dogana veneta, antico confine tra Lombardia e Serenissima e ora, dopo un attento restauro, prestigioso centro eventi. Accanto si situa la chiesa romanica di San Nicolò (sec. XII), costruita dagli abitanti di Lazise per onorare il santo protettore dei naviganti e delle città affacciate sulle acque. Grazie ai restauri operati la prima volta nel 1953, ripresi nel 2017 e tuttora in corso, la chiesa, ritornata ad essere luogo di culto, offre ai visitatori la possibilità di ammirare in resti degli affreschi di epoca medievale.
Dal porticciolo si diparte la passeggiata sul lungolago, un elegante lastricato pedonale che porta fino al porto turistico e allo stabilimento balneare.
Informazioni pratiche
Partenza h. 7 dalla biblioteca. Rientro in tarda serata
Quota individuale di partecipazione
€ 53
Quota associativa Associazione Amici della biblioteca anno 2022 (se non ancora versata)
€ 2,50 adulti € 1,50 minori di 16 anni
La quota comprende:
- viaggio in bus granturismo a disposizione del gruppo per tutta la giornata con accompagnatore
- visita guidata San Martino e Solferino
- assicurazione di tutti i partecipanti
La quota non comprende:
- pranzo
- mance e altri extra
Per informazioni e prenotazioni: 02.89.25.931
Nell’immagine di copertina:
La torre di San Martino della Battaglia e la campagna circostante
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